Come funziona il voto elettronico. Innovazione al servizio della libertà di voto

voto elettronico

Con l’emendamento al DL Semplificazioni e il decreto interministeriale che ne ha definito le linee guida si è dato il via alla sperimentazione del voto elettronico.  

Il voto elettronico è in fase di test. Verranno coinvolte anche le elezioni regionali e comunali. Si tratta di un momento storico, una vera innovazione per la libertà di voto. 

Il percorso del voto elettronico ha avuto inizio a dicembre 2019, con la legge di bilancio 2020. Sono stati stanziati dei fondi, un milione di euro, per il test del voto digitale per le elezioni politiche, europee e referendum. La sperimentazione verrà allargata anche alle elezioni regionali e comunali. 

Vediamo l’iter della sperimentazione del voto elettronico e quali prospettive per il futuro del voto. 

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Voto elettronico: al via il test

Il Ministero dell’Interno ha adottato il decreto attuativo nel quale vengono definite le regole e le linee guida per la sperimentazione del voto elettronico. Dopo mesi di attesa sono stati chiariti i criteri e le modalità del test del voto elettronico. 

La partenza è circoscritta. Il test riguarderà una simulazione in determinati ambiti territoriali comunali e consolari, che sono stati individuati congiuntamente dal Ministero dell’interno e dal Ministero degli affari esteri. Il test è rivolto a due categorie di cittadini specifiche: studenti e lavoratori fuori sede e gli italiani all’estero, per le ovvie difficoltà nel raggiungere la località in cui esercitare il diritto di voto. Complessivamente la sperimentazione riguarderà circa 7,5 milioni di cittadini che fino ad oggi hanno incontrato non poche difficoltà ad esercitare il loro diritto di voto. 

Voto elettronico: le perplessità

Il voto elettronico e la sperimentazione che ne verrà fatta non sono prive di difficoltà. L’attuale sistema di voto all’estero e il rischio brogli ha suscitato diverse perplessità. Allo stesso tempo molte associazioni degli studenti si sono mosse per chiedere a gran voce la possibilità di votare anche a distanza. Queste richieste sono state accolte anche in una proposta di legge che però è stata respinta dal Ministero dell’interno, perché le schede dovrebbero circolare sul territorio nazionale con il conseguente rischio brogli. 

Diversi esperti di cyber crime hanno espresso i loro dubbi su questo sistema di voto, sottolineando come il sistema non sia ancora pronto per evitare manipolazioni e brogli. 

Voto elettronico: i requisiti tecnici

In questa fase di sperimentazione verranno applicati due modelli: e-voting con voting machine ma anche i-voting con il voto a distanza.

Il sistema permetterà il voto in modo indipendente anche alle persone diversamente abili e con esigenze speciali. 

Il codice sorgente del sistema di voto elettronico sarà pubblicato sul sito istituzionale del Ministero dell’interno, in modo da garantire una certa trasparenza. 

I voti verranno sigillati fino al momento dello scrutinio. Tutte le informazioni sulla partecipazione al voto saranno crittografati, perché il voto è segreto, come sappiamo. 

quindi…

L’intera sperimentazione verrà fatta sotto la guida dei principi costituzionali, che come ricordiamo prevede che il voto sia personale, uguale, libero e segreto. Il test verrà monitorato dall’Agenzia per la Cybersicurezza per garantire il rispetto di questi principi.

  • 16/08/2021