Fuchsia, il nuovo sistema operativo che vi farà dimenticare Android

fuchsia sistema operativo

 

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Si chiama Fuchsia (almeno, per il momento) il nuovo sistema operativo di Google che, nelle intenzioni della società di Mountain View, dovrebbe superare l’epoca Android. Certo, non subito: per completare lo sviluppo e la fase di lancio ci vorranno almeno cinque anni, ma sorpassata questa attesa i benefici non dovrebbero mancare per tutti gli utilizzatori di smartphone e altri dispositivi connessi in rete.

Cosa cambia con Fuchsia

Ma che cosa cambia con Fuchsia? E perché si è reso preferibile sorpassare il periodo Android? Sono queste le domande più legittime e più ricorrenti che i tanti appassionati del robottino verde si stanno facendo, nell’auspicio di poter comprendere che cosa potrebbe succedere con il ricorso a un nuovo sistema operativo.

Per saperne di più non possiamo che rivolgere le nostre attenzioni alle comunicazioni della stessa società statunitense, secondo cui Fuchsia è un esperimento open source e un investimento nell’innovazione. Più tecnicamente, è un software che dovrebbe incrementare e ampliare le funzionalità del complessivo ecosistema di Google, andando a sbarcare non solamente sugli smartphone e sui tablet, come avviene oggi con Android, bensì su qualsiasi dispositivo in grado di far “girare” un sistema operativo, compresi i laptop, gli smart speaker e più in generale tutti i device che sono connessi alla Internet of Things.

Non si tratta, però, di una semplice estensione delle compatibilità (cosa che sarebbe stato possibile fare anche con Android, con un lavoro ingegneristico meno rivoluzionario). I tecnici di Android vogliono infatti di andare oltre a Linux, il sistema operativo su cui si basa il kernel di Android. Fuchsia ha il merito (o il demerito, questo ce lo diranno i fatti) di cambiare il paradigma del proprio nucleo, spostandosi su Zircon, un nuovo kernel che è stato creato in ambito domestico da Google. Una migrazione che permetterà a Google di acquisire ulteriore indipendenza, considerato che potrà anche staccarsi da Oracle, la multinazionale che detiene i diritti della tecnologia Java, utilizzata proprio per poter “costruire” Android.

Quando sarà disponibile Fuchsia

Ma quando sarà disponibile Fuchsia? Per il momento non c’è alcuna data ufficiale da segnare in calendario, ma secondo quanto afferma un’anticipazione condotta da Bloomberg, potrebbe arrivare entro il 2022 per i dispositivi più piccoli, e l’anno dopo, o qualche anno dopo, per quelli più grandi.

Peraltro, in un recente focus, è ancora Bloomberg a notare come l’iniziativa Fuchsia è scaturita dalla necessità di concentrarsi su una migliore competizione con il principale rivale smartphone di Google, l’iPhone di Apple. Mentre la quota di mercato di circa l’85 percento di Android schiaccia il 15 percento di Apple, è pur vero che il sistema operativo Apple ha un vantaggio in alcuni settori chiave come le prestazioni, la privacy, la sicurezza e l’integrazione tra vari dispositivi della società di Cupertino. Un altro vantaggio chiave è inoltre che la maggior parte degli utenti iPhone aggiorna rapidamente i loro telefoni quando Apple rilascia una nuova versione del sistema operativo, mentre meno del 10% degli utenti Android lo fa. Ne deriva che gli ultimi servizi di Google raggiungono solo una minima parte degli utenti del robottino verde.

Proprio la sicurezza informatica dovrebbe essere uno dei nuovi cavalli di battaglia di Google, tanto che ci sono già alcuni segnali che Fuchsia stia incorporando misure di sicurezza più severe. Nel codice del software pubblicato online, gli ingegneri hanno creato chiavi crittografate nel sistema, uno strumento per la privacy che garantisce la protezione delle informazioni ogni volta che il software viene aggiornato. Ovviamente non mancheranno gli sviluppi tecnologici: Android è d’altronde stato sviluppato quando i telefoni stavano iniziando a utilizzare i touchscreen, e non è nato per gestire quel tipo di app che risultano essere abilitate alla “voce”, che invece Google considera il futuro dell’informatica. Ecco perché è già noto che Fuchsia sta sviluppando un nuovo sistema di interazione vocale più efficiente.

Come provare Fuchsia

Se non volete attendere qualche anno, e volete invece godere di un’anteprima di quel che sarà Google Fuchsia, potete accedere a questo link. Certo, non è una vera e propria versione del sistema operativo definitivo, che è ancora in fase di sviluppo, ma è un mockup della user interface che vi permetterà di effettuare una prima ispezione di quella che dovrebbe essere l’interfaccia di Google Fuchsia.

Prima di cliccare ovunque, tenete conto che non è funzionante nessuna feature, nemmeno quella della barra di cerca. Dunque, è solamente una simulazione di quello che – forse – sarà il futuro approccio del sistema operativo di casa Google, con uno stile grafico pulito e interessante, che potrebbe però vedere delle corpose rivisitazioni nel prossimo futuro.

Insomma, non ci resta che dare un’occhiata discreta a quello che potrebbe avvenire tra qualche anno e, in tanto, aggiornare i nostri sistemi operativi Android all’ultima versione Oreo per poter godere di tutte le più recenti funzionalità sviluppate da Google.

  • 13/09/2018