Sei anche tu un Phubber e non lo sai?

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Vi è mai capitato di dover parlare con un amico a quattr’occhi, e questi inizia a controllare email, sms e applicazioni sul proprio smartphone? Questo nuovo fenomeno sociale, da tempo alla ribalta , continua a diffondersi a macchia d’olio, con la complicità della diffusione di nuovi smartphone dalle innate possibilità, dello stress psicofisico che ci rende schiavi della connettività ed ansiosi per i messaggi e notifiche, e per la tendenza a giocherellare con il proprio device, diventando un vero e proprio vizio.

[pullquote]La statistiche ricerca oltre 44 per cento degli utenti passa più di mezz’ora al giorno a guardare..il proprio smartphone[/pullquote]Ribattezzato come “Phubbing”, il fenomeno sta conquistando la dovuta attenzione mediatica, tanto da convincere alcuni utenti ad intraprendere una vera e propria campagna anti-phubbing, per “ritornare alle vecchie  e buone maniere”. L’australiano Alex Haigh, ideatore della campagna, ha realizzato un sito web ove poter denunciare il fenomeno e scoraggiare i phubber più incalliti, rendendoli consapevoli di quella che sta diventando una vera e propria mania.

Un sondaggio inglese rivela che un terzo degli utenti si comporta come un phubber, interagendo con il proprio device anche durante una conversazione. E in Italia? La media potrebbe essere addirittura più alta: se provate a recarvi dei principali ristoranti e pizzerie, noterete come molti giovani amino trascurare i propri commensali isolandosi con il loro device. E la tendenza in Paesi come il Giappone o gli States non può che rivelarsi esponenzialmente maggiore.

Ciò che realmente preoccupa, però, va ben oltre il semplice galateo. Non è solo una questione di buone maniere e di rispetto per chi ci circonda: il vero phubber non sono consapevoli del loro comportamento, mostrano segni di dipendenza dal proprio cellulare, lontani dal quale diventano ansiosi ed irritabili. Ricordiamoci che spegnere il cellulare, a volte, può… allungare la vita, migliorando la qualità del tempo che passiamo con coloro che ci circondano. In barba a Facebook, alle email, ai messaggi e a tutto il resto.

  • 08/08/2013
  • Scritto da: Autore: Gianni