Videowall: ecco tutte le potenzialità

videowall

videowall

In un contesto sempre più competitivo e tecnologico le aziende che vogliono essere protagoniste sul mercato hanno bisogno di dotarsi di strumenti di comunicazione e di marketing all’avanguardia come monitor professionali ad alta risoluzione. Le migliori soluzioni al momento sono i videowall, cioè maxischermi composti da tanti monitor che trasmettono una singola immagine composta da piccoli mosaici. Le dimensioni delle cornici sono estremamente minimal e ridotte, offrendo un’esperienza visiva di alta qualità e dalle grandi prestazioni. Questi monitor sono dotati di retroilluminazione LED diretta così da assicurare un contrasto molto più elevato con bianchi puri ed una vasta selezione di colori. Un altro aspetto da sottolineare è il notevole risparmio energetico garantito da questi dispositivi, ideali in ambienti pubblici come fiere e congressi, banche, aeroporti e ferrovie, centri commerciali ecc. All’occorrenza i videowall possono essere anche prenotati per eventi temporanei, fiere e spettacoli.

I videowall per fornire immagini di qualità hanno bisogno di un Player, cioè una sorgente video capace di supportare la risoluzione dei monitor altrimenti i contenuti risultano distorti e poco definiti. Se ad esempio un monitor ha una risoluzione in FULL HD (1920×1080 pixel) e si utilizza un player in HD (1080×720 pixel) i pixel risulteranno distorti nonostante l’alta risoluzione del monitor. I monitor di grandi dimensioni hanno quindi bisogno di un Player 4K che assicuri una visione ottimale delle immagini e dei dettagli anche a breve distanza.

Un altro grande vantaggio dei dispositivi videowall è la loro grande versatilità, in quanto si possono realizzare modelli sulla base delle varie esigenze, della superficie disponibile e dell’effetto che si vuole ottenere. Per conseguire i risultati desiderati si può “costruire” il videowall a proprio piacimento, inserendo varie tipologie di staffe di supporto, oppure variare i moduli per fare in modo che il dispositivo catturi maggiormente lo sguardo e si innesti perfettamente con l’ambiente circostante da un punto di vista estetico ed architettonico. I videowall possono infatti essere sviluppati in orizzontale o in verticale oppure in alternativa si possono creare varie forme sovrapponendo monitor di dimensioni diverse.

Una soluzione particolarmente suggestiva è la tecnologia Datapath capace di creare effetti visivi davvero interessanti. I monitor vengono distanziati tra di loro anche di qualche metro e le immagini scorrono in modo fluido come se una rete invisibile collegasse i movimenti tra i diversi schermi. Questa tecnologia inevitabilmente richiama l’attenzione dei clienti e desta la loro curiosità. In tale contesto assumono un’importanza particolare anche le staffe che possono essere posizionate a distanze variabili per creare effetti molto suggestivi ed originali.

Innanzitutto bisogna valutare tra staffe a muro e staffe a soffitto da scegliere in base all’altezza ed all’angolo di visuale, la luminosità, il contesto, la tipologia ed il numero di monitor da utilizzare. Altro aspetto da analizzare in fase di progettazione è l’orientamento più indicato all’utilizzo dello schermo e la possibilità eventualmente di inclinarlo. Con l’utilizzo di apposite staffe è possibile vedere gli schermi da ogni posizione eliminando tutti gli ostacoli che possono compromettere la corretta visione del contenuto da parte del cliente.

Tra i migliori articoli sul mercato ci sono le staffe a pantografo, note anche come staffe “Push & Pull”. Questi dispositivi sono dotati di un sistema di estrazione a spinta che consente di accedere ad ogni monitor, rendendo molto più agevoli le operazioni di manutenzione. Sul retro ci sono delle apposite regolazioni per spostare il singolo monitor anche di pochi millimetri nella posizione desiderata ed allinearlo con gli altri. Le staffe utilizzate per le strutture del digital signage possono essere personalizzate in base alle richieste del cliente modificando il colore, aggiungendo il logo o addirittura creando delle strutture di supporto “ad hoc”.

  • 03/05/2019